DIAMO VOCE

Il Comitato si riunirà Venerdi’ 12 alle ore 18.30 presso la sede ANPI

Anpi: No a un regionalismo egoistico

Sì ad un regionalismo solidale e non competitivo

Aprilia – Le destre cantano Vittoria per aver fatto approvare, nella notte del 19 Giugno, il DDL Calderoli  sulla Autonomia differenziata. Il 26 Giugno è promulgata in Gazzetta ufficiale dopo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo hanno fatto, derive Filippo Fasano dell’Anpi, ricorrendo a tutte le possibili restrizioni dei tempi della discussione parlamentare. Non hanno ascoltato le voci contrarie e critiche di Presidenti di Regioni, dei Sindacati (CGIL- UIL), delle Associazioni, della Chiesa cattolica, della stessa Confindustria, delle Manifestazioni di Piazza. L’obiettivo? Insieme alla legge sulle elezioni del Presidente del Consiglio l’intenzione, in uno squallido gioco della maggioranza del dare ed avere, è chiaro: cancellare le basi antifasciste della Costituzionevigente e scriverne una nuova. Per il premierato(“la madre di tutte le riforme”!) c’è tempo. Tra non meno di tre mesi il DDL, già approvato in prima lettura, sarà sottoposto a una nuova deliberazione alla Camera e al Senato.

Intanto bisogna agire contro la legge Calderoli.  E immediatamente organizzarsi.

Avremo uno “Stato Arlecchino”, dicono molti costituzionalisti, in cui ogni regione prende quello che può, con negoziati tra governi regionali con il governo nazionale. È certo, secondo i più, che aumenterebbero le disuguaglianze e la frammentazione sociale e politica, mentre crescerebbe l’impoverimento delle regioni più deboli. Ne sono consapevoli anche “Governatori” della stessa maggioranza diGoverno che chiedono ai colleghi del Veneto, Lombardia, Piemonte di non precipitarsi ad aprire intese con il Governo. Nelle procedure, tra l’altro, il Parlamento può solo approvare e bocciare ma non emendare (trattativa privata, si potrebbe dire). Ancora, il Parlamento non è della partita!

Sia chiaro! E lo riteniamo decisamente il migliore e più convincente argomento da opporre. Questo progetto di autonomia differenziata contrasta con i principi valoriali della Costituzione, in particolare con l’art. 2 (adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale), con l’art. 3 (uguaglianza dei cittadini) el’art. 5 (la Repubblica una e indivisibile).

Sarà allora possibile praticare due strade: In base all’articolo 127 secondo comma della Costituzione, sollevare da parte delle Regioni interessate la questione della legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionaleentro 60 giorni dalla entrata in vigore(ed è già pronta la Sardegna); la seconda è raccogliere le firme  entro il 30 settembre per chiedere un Referendum abrogativo500.000 firme o la richiesta può essere presentata da 5 Consigli Regionali in mano alla sinistra (Campania, Puglia, Toscana, Sardegna, Emilia Romagna). Il referendum abrogativo, infatti, è previsto dall’art. 75 Cost. e stabilisce che 500.000 cittadini o 5 Consigli regionali, possono proporre all’intero corpo elettorale “l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge”. La dichiarata “invarianza di spesa” del Ministro Calderoli fa cadere, per fortuna, l’inammissibilità del referendum perché il DDL sarebbe collegato dal Governo alla legge di Bilancio (secondo comma Art.75). (Dati conoscitivi di Alfonso Gianni del Direttivo del Coordinamento Nazionale per la Democrazia costituzionale.)

Perché il referendum sia valido deve essere raggiunto il quorum di validità e cioè devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Perché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

L’8 Luglio è stato depositato in cassazione il quesito referendario per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata.

Per dare inizio a una campagna di sensibilizzazione sulle questioni valoriali e costituzionali aperte dalla Legge Calderoli,  il Comitato Territoriale per la Democrazia Costituzionale  si riunisce Venerdi’ 12 alle ore 18.30 presso la sede ANPI.  

Facciamo appello e invitiamo a partecipare le realtà associative vicine, le Organizzazioni del volontariato, le Organizzazioni sindacali, i Partiti politici, a tutti coloro che hanno a cuore la nostra Carta costituzionale e sanno che i principi della Solidarietà, della Libertà, dell’Uguaglianza in essa racchiusi non si possono stravolgere ma“semplicemente” attuare.

Conosciamo le difficoltà a cui andiamo incontro:il muro dell’indifferenza e, ancora peggio, la malattia virale e degenerativa dell’astensionismo. Raccogliere 500.000 firme (sicure!) entro il 20settembre a cominciare dal 16 Luglio, non è semplice, in pieno clima vacanziero peraltro. E’ una sfida che ha anche i caratteri dell’improbabilità, ma siamo pronti ad affrontarla con la massima determinazione, sapendo guardare oltre il presente e ricordando il monito di Bertolt Brecht (o Che Guevara o altri): Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”. L’intervento di  Filippo Fasano ANPI “Vittorio Arrigoni” Aprilia. 

@ RIPRODUZIONE RISERVATA