POLITICA

APRILIA: Liti pendenti col Comune, l’ente punta ad incassare un milione e mezzo di euro

APRILIA – E’ stato approvato in commissione finanze il nuovo regolamento per l’applicazione della definizione agevolata delle liti pendenti. Con questo documento l’ente di piazza Roma concede ai contribuenti la facoltà di estinguere tutte quelle controversie che risultavano pendenti al gennaio 2023 attraverso o la proposizione di un ricorso non ancora depositato o con il pagamento della lite pendente nel caso di ricorsi che si trovavano già nei vari gradi di giudizio, compreso quello della Cassazione, ma ancora non definiti. Il regolamento riprende i contenuti della legge 197 del 22 dicembre 2022. L’unico ambito in cui l’ente comunale di piazza Roma aveva un margine di discrezionalità riguardava il numero di rate in cui può essere dilazionato il credito vantato. Su questo fronte, l’amministrazione comunale ha cercato di rendere più ampi possibili i termini della dilazione. “Abbiamo previsto la possibilità di richiedere fino ad un massimo di venti rate – ha spiegato la dottoressa Simona Macri in aula – le scadenze sono trimestrali. L’ente metterà a disposizione dei modelli affinché i contribuenti possano presentare la propria istanza”. Il beneficio derivante dalla definizione è rappresentato dall’annullamento di sanzioni e interessi maturati nel tempo. Per risolvere la lite pendente servirà quindi pagare o il valore della controversia o una percentuale di esso a seconda dei vari gradi di giudizio in cui giace la lite. In caso di ricorso pendente iscritto in primo grado, la lite può essere definita con il pagamento del 90% del valore della controversia. In caso di soccombenza dell’Agenzia o dell’ente comunale, le controversie possono essere definite con il pagamento del 40% del valore della controversia (soccombenza in primo grado) o del 15% del valore della controversia (in secondo grado). Le controversie tributarie pendenti in Corte di Cassazione per le quali l’ente comunale risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio, possono invece essere definite con il pagamento di un importo pari al 5% del valore della controversia. “Ad oggi abbiamo 108 ricorsi – ha spiegato la Macri – per un valore complessivo anche di sanzioni ed interessi è di 2milioni e 781mila euro circa. Se dovessero aderire a questa definizione agevolata tutti i contribuenti coinvolti, l’ente comunale avrebbe un incasso di un milione e mezzo di euro”. Ma durante la commissione finanze si è discusso anche del regolamento che disciplina il canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico. Sono state previste, in particolare, riduzioni dell’80% per gli undici edicolanti presenti sul territorio.

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