POLITICA

L'ultimo grave episodio di caporalato ignorato dalla politica, Sinistra Anticapitalista interviene pubblicamente

APRILIA: Bracciante picchiato a Campoverde, la condanna di Sinistra Anticapitalista

APRILIA – L’ennesimo grave episodio di caporalato avvenuto ad Aprilia sembra essere passato tristemente in sordina. Sabato scorso un bracciante di origine indiana è stato malmenato dal titolare di un’azienda agricola di Campoverde per il solo fatto di aver chiesto di essere retribuito per il lavoro svolto. Dopo la denuncia di ieri della Uila, in pochi hanno condannato pubblicamente questo ennesimo episodio di violenza. Non lo ha ancora fatto il Comune, ne tantomeno nessuna forza politica che siede in consiglio comunale.

L’unico gruppo politico che ha voluto esprimere solidarietà al bracciante indiano e condannare l’ultimo episodio di caporalato è quello di Sinistra Anticapitalista.

“Sabato scorso un giovane operaio agricolo è stato malmenato dal titolare di un’azienda agricola di Campoverde – spiegano i referenti del gruppo – che avrebbe reagito in maniera violenta e inconsulta alla richiesta del lavoratore di essere pagato per il lavoro svolto. A seguito della violenza subita, il lavoratore è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Aprilia dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni.

Lo scorso lunedì, invece, l’ennesima tragedia sul posto di lavoro, l’ennesimo bracciante che perde la vita in circostanze tutte da chiarire. Il dramma si è consumato ieri mattina in un’azienda agricola di San Vito, nel Comune di Terracina. A perdere la vita un lavoratore straniero feritosi gravemente probabilmente dopo una caduta.

Questi gli ennesimi episodi di violenza e di ipersfruttamento che raccogliamo dalla cronaca locale che riguardano i braccianti. Nel nostro territorio, fa sapere la Uila (Unione Italiana dei Lavoratori Agroalimentari) ci sono circa 5 mila aziende in cui lavorano circa 20 mila persone, di cui 2/3 di origine straniera.

Condanniamo il “caporalato” e lo sfruttamento dei braccianti che consentono ai padroni di fare profitto a discapito di chi lavora, anche in termini di sicurezza e di salute e sono funzionali ad un sistema di produzione, quello capitalista, che ha come unico fine l’accumulazione di profitto da parte di pochi sfruttando selvaggiamente lavoratori e ambiente.

Esprimiamo solidarietà ai lavoratori di un settore in cui la situazione di sfruttamento dei braccianti raggiunge un livello elevatissimo, tanto che anche la rivendicazione di un diritto basilare, quale è la retribuzione, oltretutto misera, per un lavoro svolto, ha portato a un episodio di violenza contro il lavoratore stesso, considerato evidentemente alla stregua di uno schiavo.

Occorre sostenere le mobilitazioni dei lavoratori e invitiamo pertanto a partecipare al presidio sindacale di oggi pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00 in piazza della Libertà, davanti alla Prefettura di Latina per chiedere maggiore impegno contro infortuni e incidenti anche mortali sul lavoro e contro ogni sfruttamento”.

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