LAVORO

Aprilia: LAVORATORI HCLOG, il 28 luglio l’incontro con la Regione Lazio

APRILIA – La regione Lazio ha convocato per il 28 luglio prossimo il sindacato USB per affrontare la questione dei 150 dipendenti della Hclog, azienda che si occupa della logistica di Acqua e Sapone, a rischio licenziamento. Nelle settimane scorse, infatti, la Hclog ha manifestato l’intenzione di chiudere il magazzino di Aprilia situato in via Nettunense e di trasferire l’attività in tre luoghi diversi, ossia Pavia, Pescara e Olbia. Una decisione fortemente contestata dai sindacati. E proprio ieri mattina l’incontro tra USB e Hclog si è concluso con un nulla di fatto. La parte sindacale chiedeva garanzie precise sia per quanto riguarda la ricollocazione di tutti e 150 i lavoratori, sia sulla cassa integrazione a 24 mesi. Ma l’azienda, al momento, non ha voluto prendere impegni scritti in merito. “Abbiamo chiesto delucidazioni rispetto a questi due temi – spiega Vincenzo Quaranta dell’Usb – vogliamo garanzie sia sul ricollocamento dei lavoratori, sia sulla cassa integrazione. Inoltre, non siamo d’accordo sulla chiusura del magazzino di Aprilia. Per noi deve rimanere aperto e continuare a servire i negozi del Lazio e della Toscana. È anche un modo per non alleggerire la situazione della Hclog stessa. Se salvassimo almeno una settantina di lavoratori lasciandoli nel magazzino di via Nettunense, il ricollocamento degli altri dipendenti sarebbe più semplice. Anche perché questa delocalizzazione non ha senso”. Ma il vertice si è concluso con un nulla di fatto. Domani i lavoratori saranno in assemblea. Il giorno cruciale è quello del 28 luglio quando è stato fissato il vertice in Regione Lazio. “Siamo fiduciosi che lì si possano trovare le giuste soluzioni – continua Quaranta – ma se la Hclog continuerà con questo atteggiamento di chiusura e continuo ostruzionismo, siamo pronti ad andare alla sede di Pescara e manifestare sotto agli uffici”. Non manca una stoccata anche verso la Cgil, l’altro sindacato che rappresenta una parte dei 150 lavoratori. “È grave che la Cgil tratti separatamente senza di noi – conclude Quaranta – se invece lavorassimo insieme per il bene comune dei lavoratori, avremmo più forza contrattuale. La Usb rappresenta 70 lavoratori su 150, mentre la Cgil è ferma a 40. Siamo il sindacato di maggioranza relativa all’interno dello stabilimento. Bisogna lavorare insieme per trovare la soluzione migliore per i lavoratori”.

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