ANZIO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno arrestato, in diverse circostanze, sette persone accusate a vario titolo di reati rientranti nel cosiddetto codice rosso.
Nel primo caso, i militari della Stazione di Nettuno hanno arrestato una donna, italiana di 48 anni, gravemente indiziata del reato di atti persecutori: la donna, già denunciata nei giorni precedenti dall’ex compagno, poiché non accettava la fine della relazione, aveva continuato ad avere nei confronti dell’ex condotte vessatorie. La vittima, ha raccontato ai Carabinieri che la donna lo seguiva in autobus, lo contattava sul cellulare a tutte le ore del giorno e che si appostava sotto casa. Ragion per cui, dopo l’ennesimo episodio, la vittima ha chiesto aiuto al 112 e la donna, è stata arrestata e condotta presso il carcere di Rebibbia.
Nel secondo caso, una pattuglia dei Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile è intervenuta nel quartiere Zodiaco, a seguito di lite in famiglia. Sul posto hanno trovato una donna, con quattro figli minori, che aveva appena subito un’aggressione da parte del marito, dileguatosi a bordo della propria auto. Le immediate ricerche effettuate dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare l’uomo, un rumeno 32enne, arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, atteso che la donna è stata dimessa dall’ospedale di Anzio con una prognosi di 30 giorni a seguito delle gravi lesioni subite per i colpi di catena al volto.
Nel terzo caso, la Stazione di Anzio ha arrestato in flagranza un 23enne per la violazione del divieto di avvicinamento alla madre, scaturito da una denuncia presentata dalla stessa presso una Stazione Carabinieri di Roma. La donna si era temporaneamente trasferita ad Anzio e, preoccupata per il figlio, aveva deciso di accoglierlo nuovamente in casa. Ma dopo pochi giorni, la vittima ha subito nuovamente le condotte maltrattanti del figlio.
Nel quarto caso, sempre i Carabinieri della Stazione di Anzio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 53enne tunisino, gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della moglie, 43enne moldava. La misura scaturisce da una denuncia presentata dalla donna nel mese di settembre scorso, a seguito della quale l’Autorità Giudiziaria emetteva il divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell’uomo. Poiché l’uomo si è’ rifiutato di sottoporsi a tale misura, è’ stato condotto presso il carcere di Velletri.
Nel quinto caso, i Carabinieri della Stazione di Nettuno hanno registrato la denuncia di una donna, che ha raccontato una serie di condotte maltrattanti e vessatorie poste in essere negli ultimi mesi dal fratello convivente, italiano 41enne. La stessa ha fornito diversi video riportanti tali condotte; d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, i militari hanno proceduto con l’arresto in flagranza differita nei confronti dell’uomo, come previsto dall’art. 382 bis del c.p.p., di recente introduzione nell’ordinamento giuridico.
Nel sesto episodio, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Marina Tor San Lorenzo è’ intervenuta in zona Salzare a seguito di lite in famiglia segnalata tramite numero di emergenza 112.; sul posto hanno trovato la vittima, una 39enne del posto con un ematoma al volto, causatole dal compagno convivente, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altra causa. Dopo aver accompagnato i due in caserma, la vittima ha riferito di ulteriori episodi maltrattanti, mai denunciati. Per tali motivi, l’uomo è’ stato condotto presso il carcere di Velletri.
Nell’ultimo episodio, i Carabinieri della Stazione di Nettuno hanno notificato un ordine di esecuzione pena a un 53enne italiano, che dovrà scontare la pena di cinque mesi presso il proprio domicilio, a seguito di maltrattamenti in famiglia denunciati ad Aprilia.
Si precisa che, considerato lo stato dei procedimenti (indagini preliminari), gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.