Aprilia – Si sono ritrovati ancora una volta tutti a cena per festeggiare i “bei tempi”. Una cena particolare nel ricordo degli anni sessanta e di quel punto riferimento cittadino che fu il Centro addestramento. Mercoledì 20, gli studenti dell’anno ’68-’69 delle sezioni A e B del vecchio Centro addestramento di Aprilia, sito tra via Trieste via Milano, si sono ritrovati presso il ristorante Pizzeria La Stazione di Campoloene. Dopo il primo appuntamento avvenuto del 2019 a 50anni circa dai tempi delle scuole, il gruppo si è ritrovato su iniziativa di Amerigo Fusco di Aprilia che ha contattato tutti gli iscritti di fine anni sessanta.
E” stata l’occasione per ricordare un pezzo di storia cittadina e il percorso scolastico-formativo del Centro ADDESTRAMENTO che diede qualifiche ai ragazzi di allora per affrontare il mondo del lavoro. Una scuola di lavoro e una scuola di vita.
Il territorio pontina era in via di sviluppo, le famiglie avevano bisogno di formare i propri figli e le aziende avevano bisogno di personale qualificato. In mezzo c’era il Centro addestramento di Aprilia, un punto di riferimento per l’intera comunità pontina.
Il centro addestramento aprì i battenti a fine anni sessanta ed ha funzionato grazie alla spinta vitale di Don Angelo Zanardo, il progetto professionale fu realizzato attraverso il ricorso a finanziamenti pubblici che lo Stato all’epoca metteva a disposizione per progetti come questo. La struttura aveva creato importanti e proficui rapporti con le aziende del territorio che all’epoca avevano necessità di manodopera qualificata. La gestione del centro passava nelle mani dell’Enap nel 1987. Da quel momento, parallelamente alla ristrutturazione del comparto industriale ed alla rivoluzione del mondo del lavoro, la struttura subì un inesorabile declino. In molti negli ultimi anni lo hanno ricordato e proposto alla politica quale mezzo per qualificare i giovani di oggi e superare l’attuale crisi economica. Riaprire il Centro Addestramento, si è detto, sarebbe una opportunità per molti ragazzi di oggi.
La cena di mercoledì 20 dimostra che il progetto di fine anni sessanta funzionò. I ragazzi del ’68-’69 rappresentano ancora oggi la testimonianza fisica della bontà di quel progetto. “Un progetto formativo sia dal punto di vista lavorativo delle qualifiche che da quello umano, raccontano, il centro andava avanti su valori importanti come solidarietà, onestà e sincerità. I valori che ci ha insegnato don Angelo. Rappresentiamo una storia importante di formazione, crescita e ricerca”.
In città da diverso tempo e da più parti si rievoca l’importanza sociale del centro addestramento, chissà che nei prossimi anni l’idea possa decollare.