Questo è il primo articolo di una nuova rubrica che si occuperà di nutrizione e stili di vita con lo scopo di promuovere una sana e corretta alimentazione ed un adeguato esercizio fisico, che sono alla base del mantenimento in buona salute e per la prevenzione di molte patologie croniche, tra queste in particolare la prevenzione dell’Obesità e del Diabete .
La rubrica “Mangiare Informati” della professoressa Stefania Agrigento, nasce da un’idea di Alessandro Tempesta, presidente di SIPOD APS Aprilia Latina, “Salute Informazione Prevenzione Obesità e Diabete”, e mail: Info.sipodaps@gmail.com Pagina Facebook: SIPOD APS.
Perché parlare di nutrizione? Secondo il Global Burden of Disease, lo studio epidemiologico più ampio a livello mondiale, le principali cause delle malattie cronico degenerative (Diabete, Malattie Cardiovascolari, Tumori), in termini di anni di vita persi per morte prematura e di quelli vissuti in malattia piuttosto che in salute, sono principalmente attribuibili a fattori di rischio comportamentali come cattiva alimentazione, ridotto consumo di frutta e verdura, elevato indice di massa corporea (BMI) (≥25,0 Kg/m 2 ), fumo di sigaretta, elevato consumo di alcol e basso livello di attività fisica(1).
I principali fattori dietetici che hanno contribuito ai decessi sono stati: un ridotto consumo di frutta (4,9 milioni di decessi attribuibili/anno), di verdure (1,8 milioni), di noci e semi (2,5 milioni), di cereali integrali (1,7 milioni); un elevato consumo di sodio (3,1 milioni) (2).
Parlare di sana alimentazione significa quindi promuovere uno stato di salute e di longevità̀.
Mi chiamo Stefania Agrigento, sono una biologa, mi occupo di nutrizione da tanti anni, collaboro con la Diabetologia dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma dove mi occupo di Educazione Terapeutica sotto la guida esperta del primario prof Claudio Tubili e di tutto il suo team.
Sono docente e membro del comitato scientifico del Master Universitario di I livello in “Scienza dell’alimentazione e Dietetica Applicata Unitelma Sapienza, collaboro con ADI Lazio (Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica) di cui sono stata consigliera. Ho curato e pubblicato nel 2015 insieme a validissimi colleghi, un manuale di Nutrizione: “19 voci per una corretta alimentazione ed un adeguato esercizio fisico” con lo scopo di fornire un supporto didattico di taglio pratico ai futuri professionisti della nutrizione.
Ho collaborato nel 2020, grazie al prof Eugenio del Toma, alla stesura della seconda edizione del Manuale “Terapia Dietetica: una guida pratica” II ed, E Del toma (IPSE).
Le fondamentali “regole” da seguire per una sana alimentazione, al fine di conservare un benessere prolungato per tutto l’arco della vita, sono poche e semplici; nessun alimento – eccezion fatta per allergie o intolleranze – dovrebbe essere escluso da una corretta dieta (intesa come δίαιτα = abitudine, modo di vivere, regola).
Una alimentazione corretta oggi deve tenere conto anche della sostenibilità ambientale, il modello di dieta mediterranea principalmente a causa del maggior consumo di prodotti di origine vegetale e meno di origine animale, con conseguente minori emissioni di gas serra e minore impronta idrica, sembra possedere questo requisito (3).
La Dieta Mediterranea divenuta nel 2010 patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, tra e origine da quel modello frugale basato su prodotti vegetali, con pochissimi prodotti di origine animale che Ancel Keys (Biologo ed epidemiologo, studiò l’influenza della dieta sull’insorgere di patologie croniche) osservò nell’Italia dell’immediato dopoguerra. Un’Italia estremamente povera che, non certo per motivi salutistici, aveva la necessità di ricavare dal duro lavoro dei campi il necessario per vivere. La dieta mediterranea oggi, dice il prof. Andrea Ghiselli del Crea (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione ) “non è un menu composto da determinati alimenti tipici del bacino mediterraneo, ma è un vero e proprio modello alimentare la cui energia, mai eccessiva rispetto al fabbisogno, deriva per gran parte da prodotti vegetali (cereali, tuberi, legumi, oli vegetali, frutta secca in guscio e semi oleosi), con abbondante consumo di frutta e verdura fresche, senza tuttavia precludere spazio a quelle piccole quantità̀ di prodotti animali estremamente importanti per un’alimentazione equilibrata con l’obbiettivo di coniugare la salute dell’uomo con quella del pianeta”(4).
Scheda di approfondimento
Uno studio del 2021(5) conferma che una maggiore assunzione di frutta e verdura si è associa a una minore mortalità: la riduzione del rischio si è stabilizzata a ≈5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Il mio consiglio è di assumere 3 porzioni di verdura e 2 porzioni di frutta al giorno .
Le porzioni di verdura corrispondono circa a:
- Per le Insalate a foglia: la porzione standard è di a 80 grammi.
- Per Verdure e ortaggi, crudi o cotti: 200 gr.
Nel caso delle verdure a foglia cotte e di alcune altre verdure non è facile indicare una porzione di riferimento specifica e si fa quindi riferimento alla quantità sul piatto (1⁄2 piatto).
La porzione per le verdure e gli ortaggi, quali pomodori, finocchi, peperoni, cipolle ecc., corrisponde mediamente a 2-3 pomodori, 3-4 carote, 1 peperone, 1 finocchio, 2 carciofi, 2-3 zucchine, 7-10 ravanelli, 1-2 cipolle ecc.
Frutta fresca: Una porzione corrisponde a 150 g, con l’indicazione di un frutto medio o due frutti piccoli (4) .
Dott.ssa Stefania Agrigento, info:sagrigento@libero.it
Riferimenti Bibliografici:
- Benziger CP, Roth GA, Moran AE L’onere globale dello studio della malattia e l’onere prevenibile delle malattie non trasmissibili. Cuore. 2016;
- Di Renzo L, Gualtieri P, De Lorenzo A. Diet, Nutrition and Chronic Degenerative Diseases. Nutrients. 2021.
- Dernini S., Berry EM Dieta mediterranea: da una dieta sana a un modello alimentare sostenibile. Nutr. 2015;
- Linee guida per una sana alimentazione Crea 2018
- Wang DD,et all. Fruit and Vegetable Intake and Mortality: Results From 2 Prospective Cohort Studies of US Men and Women and a Meta-Analysis of 26 Cohort Studies. Circulation. 2021