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APRILIA: VIOLENZA SULLE DONNE, NUMERI IN AUMENTO

APRILIA – Ventuno casi di violenza sulle donne in quasi sei mesi. Sono numeri preoccupanti quelli che emergono ad Aprilia sulla violenza di genere. Più di tre donne al mese sono state oggetto di aggressioni fisiche, ma anche verbali, stalking, atti persecutori e maltrattamenti. Soprusi che spesso si consumano, a peggiorare il quadro generale, tra le mura domestiche e davanti a figli minorenni, talvolta di soli pochi anni. Una situazione allarmante, una lunga scia di violenze che sembra non arrestarsi. E questo nonostante che dal 2019 sia in vigore l’ormai famosa legge sul “Codice Rosso” che introduce una corsia preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza e che, soprattutto, inasprisce le pene nei confronti degli aggressori. Dal 3 Aprile scorso, quando presso il Reparto Territoriale di via Tiberio venne inaugurato il punto di ascolto per le vittime di violenza e abusi, nel comune del nord pontino si sono registrati altri ventuno casi di codice rosso. Per la metà di essi, è stata attivata la sala “Ti Ascolto” presente all’interno della caserma. In tutti gli episodi, gli aggressori sono stati poi raggiunti da varie misure cautelari. In questi casi, dipende dal tipo di reato commesso, si va dal divieto assoluto di avvicinamento dalla persona offesa, alla denuncia fino all’arresto. In alcuni casi, chi si è macchiato di atti persecutori, si è mostrato nel tempo recidivo, continuando ad assumere atteggiamenti prevaricatori nei confronti della vittima. E questo nonostante fosse stato già raggiunto, in precedenza, da una misura cautelare. Insomma, un quadro sconfortante fatto di minacce, aggressioni e soprusi di ogni tipo. L’apertura della sala “Ti Ascolto” è però stato un segnale importante che le istituzioni hanno fornito alle vittime. Qui possono essere denunciati e segnalati gli abusi in tutta sicurezza dal momento che le persone offese vengono prese in carico attraverso strutture ad hoc come le case protette, i centri antiviolenza ma anche con i servizi sociali e le associazioni che si occupano da sempre di questo triste fenomeno. Un intervento a trecentosessanta gradi per dare massima assistenza e sicurezza alle vittime di reati riguardanti il codice rosso. Inoltre, il personale femminile dell’Arma dei Carabinieri è assolutamente formato per fornire questa particolare forma di aiuto, molto delicato, e che richiede, visto le situazioni spesso al limite, un rapporto di reciproca fiducia tra denunciate e forze dell’ordine. E, infine, bisogna evidenziare che questi tipi di reati non hanno bandiere né tantomeno colori. E’ un fenomeno, purtroppo, trasversale che si registra all’interno di famiglie italiane e straniere. Un triste fenomeno che attraversa mentalità, usi e costumi radicalmente diversi tra loro, e li unisce nella sopraffazione e nella violenza di genere.

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